I mille prodigi dell’aspirina: studi e prospettive nel congresso della Società di medicina generale

Data:
16 Dicembre 2014

www.h24notizie.it Sarà l’acido acetilsalicilico, il principio attivo dell’aspirina, il tema dominante della prossima assemblea regionale della Simg lazio, la Società italiana di medicina generale, che si svolgerà a Pomezia sabato prossimo. L’acido acetilsalicilico – spiega una nota di presentazione dell’appuntamento – rappresenta uno dei principi attivi più utilizzati nella storia della medicina: da più di un secolo, infatti, viene impiegato come antinfiammatorio, antidolorifico e antipiretico. Dagli anni ’70, poi, l’attenzione della comunità medico scientifica si è concentrata sugli effetti d’inibizione dell’aggregazione piastrinica ed i conseguenti vantaggi in termini di prevenzione cardiovascolare con regimi terapeutici a basso dosaggio (75/100 mg al dì). Il medesimo farmaco utilizzato nella prevenzione cardiovascolare, sta dimostrando un’efficacia, ipotizzata già alcuni anni fa ma che ora trova conferme crescenti, anche nel campo della prevenzione dei tumori, soprattutto quelli del tratto gastrointestinale (cancro del colon retto, dell’esofago e dello stomaco).

LE STATISTICHE SUL CANCRO I dati a supporto di questa tesi – spiega ancora la nota della Società italiana di medicina generale – sono frutto di analisi retrospettive condotte su studi dedicati alle patologie cardiovascolari, nei quali i pazienti assumevano il farmaco a lungo termine.  “Dalla revisione della letteratura internazionale si è visto che l’effetto preventivo sulle patologie oncologiche, in particolare colon retto,  si ottiene con l’assunzione giornaliera di aspirina a basso dosaggio per un periodo prolungato – spiega Gerardo Lanza, medico presso l’Azienda sanitaria di Latina e presidente di Simg Lazio –  Dopo i primi 5 anni di esposizione continuativa si è osservata una riduzione dell’incidenza e della mortalità per cancro intorno al 20%, con significativi benefici in particolare nel cancro del colon retto. Una ricerca della Oxford University su 25000 persone pubblicata nel 2010 su Lancet ha dimostrato la riduzione del 40% del tumore del colon retto, del 30% del tumore dei polmoni, del 10% del tumore della prostata e del 60% del tumore dell’esofago. Inoltre – precisa Lanza – altro dato molto interessante riguarda il possibile beneficio in termini di riduzione della frequenza delle metastasi.”

STUDI MIRATI Perché l’aspirina a basso dosaggio possa avere un’indicazione specifica per la prevenzione oncologica è necessario avere conferme da studi clinici mirati che possano dire con certezza quali tumori, in  quali soggetti, a quali dosaggi e per quanto tempo sia necessario somministrare il farmaco per avere effetti di protezione oncologica. Valutazioni preliminari sui dati presenti negli archivi dei medici di medicina generale sono state presentate a fine novembre al 31° Congresso Nazionale SIMG di Firenze e sembrano confermare questa tesi. “La necessità di definire studi ad hoc su ampie popolazioni di pazienti è partita anche dall’interpretazione dei dati attualmente disponibili – sostiene Lanza – Per quanto ci riguarda, la nostra società scientifica ha una banca dati chiamata Health Search, cui afferiscono 900 medici di medicina generale e i dati relativi a poco più di 1 milione di pazienti. L’analisi retrospettiva di questa ampia mole di dati sta confermando le evidenze positive dell’impiego di aspirina anche nella prevenzione oncologica”.

LINEE GUIDA USA E EUROPEE Se dal 2013 le linee guida statunitensi ed europee concordano nell’utilità di aspirina a basso dosaggio nei pazienti a rischio cardiovascolare elevato in prevenzione primaria,  l’eventuale conferma del beneficio oncologico potrebbe, in futuro, ampliare l’utilizzo anche per i pazienti a rischio cardiovascolare moderato. Un altro beneficio importante, che verrebbe dalla conferma dei dati attuali, è che la consapevolezza di attuare una doppia prevenzione – cardiovascolare e oncologica – con un singolo farmaco, potrebbe migliorare notevolmente l’aderenza alla terapia dei pazienti. Un aspetto, questo, sempre cruciale nei trattamenti a lungo termine.

Ultimo aggiornamento

16 Dicembre 2014, 07:03

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