Diritti al taglio: Rapporto PiT salute 2011

Data:
14 Dicembre 2011

Diritti al taglio: Rapporto PiT salute 2011

‘Diritti al taglio’, questo il significativo titolo del 16° Rapporto 2011 sulla salute in Italia messo a punto dal Tribunale del malato-Cittadinanza attiva, presentato poche settimane fa a Roma.
Il documento analizza circa 25.000 segnalazioni raccolte in tutta Italia e da esso emerge che i livelli essenziali di assistenza non sono più garantiti di per sé, ma solo se le risorse disponibili sono sufficienti.
Un primo punto preoccupante è rappresentato dal raddoppio delle segnalazioni di difficoltà di accesso ai servizi con un ulteriore allungamento dei tempi di attesa per taluni esami diagnostici (tecniche di immagine, esami gastroenterologici di endoscopia, densitometria ossea, ecocardiogrammi, ecc.), visite specialistiche (urologiche, cardiologiche,oculistiche, ortopediche) ed interventi chirurgici.
Poco meno del 20% delle segnalazioni sono riferibili a casi di presunta malpractice o di trascuratezza o scarsa attenzione.
A testimonianza di una maggiore distanza tra operatori sanitari e cittadini viene spesso segnalata una carenza di informazioni.

Alcune osservazioni sono meritevoli di attenzione

* malpractice: predominano le segnalazioni di presunti errori terapeutici rispetto a quelli diagnostici; viene segnalato il rischio elevato di infezioni ospedaliere; le aree più interessate dalla malpractice sono l’ortopedia, l’ostetricia, l’oncologia e la chirurgia * liste di attesa: oltre il 15% degli intervistati si lamenta dei lunghi tempi di attesa per esami diagnostici (1 anno per la mammografia, 15 mesi per la MOC, 10 mesi per una TAC)

* informazioni: l’accesso alla documentazione sanitaria e le informazioni sulle strutture esistenti e sulle procedure assistenziali sono descritte come carenti

* assistenza territoriale: gli orari sono spesso ritenuti inadeguati e le problematiche cliniche vengono sottostimate dal medico curante; numerosi i casi di irreperibilità e/o rifiuto di visita domiciliare o di prescrizioni o di certificazioni

* invalidità ed handicap: per accedere ai benefici economici previdenziali si attendono in media oltre 2 anni (5 mesi per la prima visita, oltre 9 mesi il verbale e oltre 11 mesi per l’erogazione dell’assegno)

* accesso ai servizi: i punti di maggiore criticità sono i costi delle prestazioni sanitarie, le lunghe attese e le interruzioni di servizi precedentemente erogati per chiusura di strutture

* assistenza ospedaliera: vengono segnalati lunghi tempi di attesa nei Pronto Soccorso e per i trasporti in ambulanza ed una scarsa trasparenza nella attribuzione dei codici di gravità.

Ultimo aggiornamento

14 Dicembre 2011, 07:27

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