Contenzioso medico legale. Anaao Lazio presenta esposto contro spot televisivo.

Data:
13 Gennaio 2014

“Il ricorso a messaggi ingannevoli che incitano pazienti ed utenti a cercare facili guadagni a danno dei medici e della sanità pubblica è un metodo indegno di un paese civile”.
Ad affermarlo è l’Anaao Lazio in una nota che denuncia con forza “questa situazione di assoluta incoerenza con cui il nostro Paese sta evitando di affrontare i problemi legati al contenzioso medico legale”.
E’ per questi motivi e “per una tutela concreta e reale di utenti e medici, oltre che dello stesso sistema pubblico dell’assistenza, cardine dello stato sociale”, che l’Anaao Lazio ha deciso di inoltrare un esposto all’Ordine dei Medici di Roma, alla RAI, che consente pubblicità dannose e pericolose, e dall’Ordine degli Avvocati, cui sono iscritti i professionisti che si celano dietro lo spot televisivo “Obiettivo Risarcimento”.
“In questa situazione di latitanza delle istituzioni parlamentari, speculano le assicurazioni che fanno lievitare i costi delle polizze per i medici, già molto alte, e speculano altresì soggetti senza molti scrupoli che conoscendo le sofferenze di milioni di famiglie per la crisi economica che attanaglia il paese, illudono con ipotesi di facili guadagni i cittadini, stimolando speculazioni di fatto illecite che mai forse sarebbero state poste in essere nella maggior parte dei casi per inconsistenza dei danni lamentati o ipotizzati”, si legge nella nota dell’Anaao Lazio che annuncia l’esposto e che sottolinea, inoltre, che “lo Stato italiano, come giustamente affermato dal Presidente dei Chirurghi ospedalieri, fornisce un servizio gratuito ai cittadini, ma nello stesso tempo applica uno schizofrenico principio ‘soddisfatti o rimborsati’, in cui però il cittadino non si rivale sul sistema di erogazione, se non parzialmente, ma sopratutto sui medici e gli infermieri”.
“L’Anaao Lazio – ha dichiarato il Segretario Regionale Donato Antonellis – metterà in campo ogni sforzo per risolvere questa situazione ed assistere i colleghi danneggiati da questa costante attività di colpevolizzazione , ma ritiene essenziale che cessino questi veri e propri incitamenti a ‘delinquere’ che personaggi senza scrupoli pongono in essere nella certezza di facili guadagni.
La verità – conclude Antonellis – è che, tra i tanti tentativi di porre in discussione, di minare alle fondamenta il servizio sanitario pubblico, questa azione di sistematica denuncia dei medici e del personale sanitario per finalità economiche ,nonostante l’elevata qualità e quantità complessiva dei servizi resi, sta divenendo una delle più rischiose”.

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                              

Ultimo aggiornamento

13 Gennaio 2014, 07:31

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