Come evitare l’inappropriatezza in andrologia, cinque raccomandazioni SIAMS secondo Choosing Wisely (da Doctor33 del 15 marzo 2019)

Data:
20 Marzo 2019

L’Associazione Medici Endocrinologi (AME) è stata tra le prime società scientifiche a raccogliere l’appello a partecipare al Progetto “Fare di più non significa fare meglio” di Choosing Wisely Italia. Le indicazioni sui cinque errori da evitare nella gestione del paziente con patologia endocrinologica, ivi inclusa una raccomandazione squisitamente andrologica, risalgono all’aprile 2015 ma sono ancora attuali. Ora la Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità (SIAMS) viene ad aggiungersi alla cinquantina di sigle professionali che hanno già da tempo fatto la “scelta” di Choosing Wisely Italia. In particolare, la SIAMS, spiega Mauro Schiesaro, Ospedale Classificato Villa Salus, Mestre (VE), «ha identificato cinque pratiche a maggior rischio di inappropriatezza, per cui ha formulato queste raccomandazioni: 1) non richiedere il dosaggio del testosterone libero nel sospetto clinico di ipogonadismo maschile; 2) non utilizzare terapia con nutraceutici in tutti gli uomini con alterazione dei parametri seminali; 3) non prescrivere inibitori della fosfo-diesterasi 5 nella disfunzione erettile (DE), senza un adeguato iter diagnostico; 4) non eseguire test genetici e lo studio della frammentazione del DNA spermatico in tutti gli uomini con alterazione dei parametri seminali; 5) non utilizzare fito-estrogeni per i sintomi sessuali della menopausa». Questo elenco, specifica Schiesaro, non rappresenta una lista di proscrizione, ma identifica esami e trattamenti sui quali ogni professionista è tenuto a riflettere per discuterne con il paziente.

Più precisamente, riprende Mauro Schiesaro, «questo elenco ha lo scopo di: a) favorire il dialogo medico/paziente per una migliore condivisione di informazioni e progettualità; b) limitare comportamenti clinici non sostenuti da evidenze scientifiche; c) garantire la sostenibilità degli atti medici». L’origine di tutto – ricorda il clinico – si fa risalire al 2007, quando uscì negli Stati Uniti il libro “Overtreated – Why too much medicine is making us sicker and poorer”, nel quale si sosteneva che gli Stati Uniti spendevano dal 20 al 30% del loro budget sanitario per cure che non miglioravano la salute dei pazienti. Pochi anni dopo, continua Schiesaro, il “New England Journal of Medicine” chiese alle Società mediche statunitensi di assumersi la responsabilità di identificare 5 tra test e terapie che venivano usati in eccesso, erano costosi e non apportavano sostanziali benefici ai malati. Negli anni successivi seguirono varie osservazioni riguardanti l’eccesso di diagnostica e di terapia anche per le patologie endocrine, come il cancro tiroideo. «In questo periodo l’OMS ha stimato che il 30-40% della spesa sanitaria sia disperso nell’utilizzo non efficace delle risorse; per cui, in tempi nei quali era ed è tuttora di moda parlare di spending review, si è cercato di indirizzare la spesa sanitaria alla migliore efficienza ed efficacia possibile, passando attraverso il concetto che “fare di più non significa fare meglio”» osserva Schiesaro. «Personalmente ritengo che non si tratti di una scoperta, ma piuttosto della riscoperta di valori anche economici del sapere medico, che serve soprattutto a garantire la fin troppo citata centralità del malato».

«Il passaggio attraverso il quale si cerca di accompagnare la condotta medica al principio dell’appropriatezza e della sostenibilità non deve però essere confuso con i dettami di mero risparmio, che troppe volte ci vengono imposti dai “tecnici”, i quali hanno fatto della contabilità una sorta di icona cui prostrarsi» aggiunge il clinico. «È fondamentale che siano i medici a riappropriarsi della propria professione e professionalità, vincendo anche la sfida della medicina difensiva, riconquistando la fiducia dei pazienti grazie al dialogo e alla condivisione e ricostruendo la relazione medico/paziente. La sfida di Choosing Wisely è quindi unica, dal momento che per la prima volta medici, infermieri, fisioterapisti e farmacisti hanno identificato esami e trattamenti effettuati in eccesso, in misura esagerata e spesso impropria». La motivazione economica – specifica – è di secondaria importanza: la filosofia non è spendere poco ma spendere meglio, per liberare risorse a vantaggio delle pratiche di provata efficacia, risolutive, a volte indispensabili, ma poco percorse. «L’unicità è ulteriormente avvalorata dal fatto che i suggerimenti non provengono dall’alto, ma dagli stessi professionisti che hanno come obiettivo principale la salute dei pazienti» afferma Schiesaro. «È quindi assolutamente condivisibile lo sforzo di SIAMS che sconsiglia alcuni esami, ma sollecita l’inquadramento diagnostico di pazienti i quali presentano un sintomo spesso poco indagato e sottovalutato come la DE, invita a limitare le indagini sul DNA spermatico ai soli casi selezionati (e quindi a saper selezionare) e a limitare l’utilizzo di prodotti per i quali non esistono prove cliniche di efficacia».

SIAMS è cronologicamente la terza tra le società dell’area endocrino-metabolica (insieme ad AME e AMD), che hanno emanato le proprie raccomandazioni. «L’auspicio è che queste vengano applicate nella quotidianità, in modo da renderle rapidamente obsolete e poter passare a nuovi suggerimenti» sostiene Schiesaro. «Choosing Wisely è, infatti, un progetto dinamico in continua evoluzione, che ha la necessità di essere condiviso dalla comunità degli operatori della salute».

Raccomandazioni SIAMS per Choosing Wisely Italia
https://www.choosingwiselyitaly.org/images/ITALIANO/Pdf/Scheda-SIAMS.pdf

 

 

 

/Pdf/Scheda-SIAMS.pdf

Ultimo aggiornamento

20 Marzo 2019, 14:17

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