Assobiomedica lancia nuovo codice etico, novità su eventi formativi e contributi dalle aziende (da DoctorNews33 del 27 giugno 2018)

Data:
27 Giugno 2018

“Sobrietà”, “trasparenza” e “integrità” sono le direttrici indicate dal nuovo codice etico adottato da Assobiomedica, presentato a Roma nella sede di Confindustria, che avrà ricadute importanti nei rapporti tra le aziende che forniscono dispositivi medici e gli operatori sanitari. Lo strumento di autoregolazione interna verrà applicato, pena l’espulsione, da tutte le associate e prevede interventi importanti sui requisiti organizzativi degli eventi formativi, sulla sponsorizzazione degli stessi e sulla pubblicazione dei contributi economici. 

A partire dal 2019, attraverso il suo Sistema di Valutazione delle Conferenze, Assobiomedica verificherà che corsi, convegni, seminari e workshop non siano organizzati in alberghi a 5 stelle o superiori, esclusi quelli in convenzione, oppure in località turistiche in alta stagione. No anche ai viaggi in prima classe e alle attività extra e ricreative, così come agli accompagnatori e al prolungamento della trasferta a carico dell’organizzazione. Le aziende potranno continuare a contribuire liberamente in forma diretta agli eventi formativi sui propri prodotti e sulle procedure cliniche, ma non sponsorizzeranno più direttamente (pagando ad esempio spese di viaggio, pernottamento e iscrizione dei partecipanti) gli eventi organizzati da terze parti. Inoltre, nei casi di sponsorizzazione indiretta, non potranno scegliere né i professionisti medico-sanitari che beneficiano degli eventi formativi, né il programma scientifico, né i relatori. Dal 2021 ogni impresa sarà anche tenuta a indicare sul suo sito internet tutti i trasferimenti economici a favore di: società scientifiche; provider; organizzazioni sanitarie; professionisti sanitari; consulenze per progetti di ricerca; consulenze per l’innovazione e l’utilizzo di dispositivi; borse di studio; formazione e donazioni. 

«Con oltre mezzo milione di dispositivi, la nostra industria in Italia ha un ruolo etico e sociale straordinario, sfrutta la leva dell’innovazione per il suo obiettivo più alto: curare le persone», ha detto il presidente di Assobiomedica Massimiliano Boggetti. «Anche per questo il sistema deve agire con regole chiare, in modo che ogni dispositivo sia valutato oggettivamente in base al suo reale valore. Il codice etico vuole creare trasparenza nel mercato e nel rapporto che c’è tra noi e il professionista medico, è un passo avanti verso eticità e semplificazione, l’inizio di un percorso più lungo che deve prevedere condivisione e controlli da parte di tutti, anche per non penalizzare le aziende virtuose. Le società scientifiche potranno riappropriarsi del patrocinio degli eventi formativi, potendo così valutare se hanno valore scientifico oppure no». 

«Per una formazione a prova di conflitto di interessi, le aziende sanitarie dovrebbero davvero destinare a questo scopo l’1% del monte stipendi a questo scopo. Così non è e quindi diventa fondamentale il contributo delle aziende», ha fatto notare Franco Vimercati, presidente della Federazione delle società medico scientifiche Fism: «Questo codice etico è importante anche per noi in un’ottica di responsabilizzazione e si sposa con quello della Fnomceo che per esempio vieta ai medici di accettare premi se non di piccola entità. Il fatto che le aziende non possano più indicare partecipanti e relatori agli interventi formativi è una garanzia contro i conflitti d’interesse, le società scientifiche hanno quindi l’onere di fare scelte corrette su contenuti e professionisti coinvolti e su quelle scelte giocano la propria reputazione. Tutto questo porterà anche a una selezione delle società scientifiche». 

«La soft regulation può essere molto utile, soprattutto se è adottata dal mondo imprenditoriale per formare quella coscienza etica senza la quale le norme non servono a nulla», ha detto Raffaele Cantone, presidente della Autorità Nazionale Anti-Corruzione. «La sanità è uno dei temi di maggiore interesse per quanto riguarda la corruzione e l’anticorruzione, sono convinto che si debba lavorare moltissimo sulla prevenzione e per farlo bisogna coinvolgere anche la parte imprenditoriale. L’idea di una prevenzione della corruzione che passi al di sopra e sia indipendente dalle imprese non va bene. Un codice etico in un settore delicato, come quello del contatto tra ambiente imprenditoriale e sanità in riferimento ai dispositivi medici, è molto interessante, credo che sia la strada giusta. L’imprenditoria, così come ha fatto nella lotta alla mafia, deve partecipare alla lotta alla corruzione».

Elvio Pasca

Ultimo aggiornamento

27 Giugno 2018, 06:17

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