Amami, proposte per ridurre contenzioso e medicina difensiva.

Data:
7 Novembre 2013

 

7 novembre 2013


Le istanze sono le stesse portate avanti negli undici anni della sua esistenza da Amami (l’Associazione dei medici accusati di malpractice ingiustamente), ma oggi vengono esposte alla Commissione Affari sociali della camera.
Maurizio Maggiorotti, presidente dell’Associazione, considera un segnale promettente «il fatto che siano stati loro a cercare noi, mostrando così una bella lungimiranza nel voler ascoltare chi da tanto tempo si occupa in modo specifico di queste problematiche e finora ha visto passare non meno di cinque governi senza che si arrivasse a nulla».
Ciò premesso, le proposte di Amami intendono contrastare e risolvere i problemi della medicina difensiva, con i costi sproporzionati che determina; della divulgazione di numeri falsi sulla malasanità e sul contenzioso, che semina apprensione ingiustificata tra i cittadini e arreca danno all’immagine della sanità e dei sanitari; e infine dell’aumento del contenzioso stesso, che intacca anche l’efficienza della giustizia.
«Affronteremo il discorso del Penale per i medici – conferma Maggiorotti – che è iniquo ed esiste solo in Italia e in Polonia, ma anche del Civile, che deve cambiare completamente il concetto di responsabilità contrattuale: oggi un paziente ha dieci anni per agire contro il medico o contro l’ospedale da quando si accorge di aver subito un danno e l’onere della prova è in capo al medico.
È chiaro che ne deriva un grosso problema assicurativo perché nessuna assicurazione va a coprire indietro di dieci anni».
Quanto ai numeri errati sulla malasanità, Maggiorotti ricorda che oggi i dati forniti da Ania e Tribunale del malato sono del tutto inaffidabili; questi ultimi, per esempio, registrano tra gli errori anche le lamentele che non riguardano l’operato medico: «proponiamo l’istituzione di un Osservatorio del contenzioso e dell’errore medico, al fine di disporre di dati reali sul fenomeno».
Infine, Amami propone di istituire, come in Francia, un fondo vittime dell’alea terapeutica, per indennizzare in modo equo le vittime di quelle che sono le complicanze non comprimibili né prevenibili.


Ultimo aggiornamento

7 Novembre 2013, 10:20

Commenti

Nessun commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Salvataggio di un cookie con i miei dati (nome, email, sito web) per il prossimo commento

Powered by Cooperativa EDP La Traccia