Alta diagnostica, Di Giorgi tenta un salvataggio in extremis e ottiene il via libera da Zingaretti: appello alla Fondazione Roma

Data:
28 Settembre 2014

www.corrieredilatina.it Di Giorgi, dopo il primo stop della Regione è riuscito a chiudere un accordo con Zingaretti e ora lancia un appello accorato alla Fondazione Roma per la permanenza del progetto relativo al centro di Alta diagnostica nel capoluogo pontino. “Lo difenderò con i denti – spiega il sindaco – e ci sono le condizioni per trovare un accordo con la Fondazione. Ma sia chiaro: se il centro deve andare al Goretti le condizioni dettate dalla Regione sono condivisibili e comprensibili, se invece il problema è la gestione, beh, dopo che la Fondazione ci avrà spiegato le ragioni di tante perplessità, siamo pronti a mettere a disposizione un terreno che abbiamo già individuato”.

LA POLEMICA. In realtà tutto è nato da una lettera inviata da Alfredo Loffredo, che della Fondazione Roma – sezione scienza e ricerca – è amministratore. Quell’investimento per il centro di alta diagnostica, più di dieci milioni di euro per l’acquisto di macchinari, tra cui una tac multistrato di ultimissima generazione, è uno dei fiori all’occhiello dell’attività della Fondazione a Latina ed è frutto di un accordo, sottoscritto con la vecchia direzione aziendale della Asl guidata dal polveriniano Renato sponzilli. L’oggetto del contendere, oggi, è proprio quell’accordo che autorizzava la Fondazione ad utilizzare dei locali – già sistemati – presso la palazzina direzionale del Goretti e, inpratica, lasciava l’intera gestione del laboratorio supertecnologico nelle mani della Fondazione che in cambio dava alla Asl un determinato numero di prestazioni gratuite ed altre a prezzi “agevolati”. Proprio questa formula ha destato da subito perplessità all’attuale esecutivo regionale e, per dirla tutta, anche alla direzione aziendale. Perplessità che oggi Di Giorgi sembra convididere totalmente. In pratica la questione essenziale è che la Fondazione, che è un soggetto privato, non può occupare comunque locali pubblici per un laboratorio che, seppure totalmente a proprie spese, vorrebbe continuare a gestire. E’ come se, questo dicono dalla Regione, un qualsiasi operatore del settore privato facesse la stessa proposta: sarebbe davvero difficile, con un precedente simile, concedere lo stesso trattamento.

LOFFREDO. Dopo un tira e molla che ha portato la Regione a presentare anche una propria proposta (qui la storia con tutti i dettagli), Loffredo e, a suo dire la Fondazione Roma nella persona del patron, il professor Emmanuele Emanuele, hanno rispedito al mittente ogni offerta e annunciato che la questione era chiusa e che, in pratica, tutto sarebbe stato spostato altrove. Forse a Roma. Una provocazione? Forse. Perché Loffredo, il giorno dopo l’annuncio ha spiegato le ragioni che hanno spinto la Fondazione a prendere questa decisione (ribadendo che questa storia non è frutto di una donazione ma un progetto di gestione) lasciando però una porta aperta. La Regione non ha comunque voluto sentire ragioni e oggi, valutata la situazione, il sindaco Di Giorgi si schiera con Zingaretti.

“PROPOSTA CORRETTA”. Secondo Di Giorgi, che ha chiesto un incontro al Governatore ed è riuscito ad ottenere una sorta di “riapertura dei termini”, “la posizione espressa dalla Regione è condivisibile”. “Il tentativo di accordo con la proposta avanzata dagli uffici che fanno capo a Zingaretti – spiega il spiega il sindaco – consente alla Fondazione di mantenere un ruolo importante ma alla Asl di fare il suo giusto lavoro gestendo il laboratorio che, va ricordato, è frutto di una iniziativa di solidarietà. Per questo faccio appello al buon senso della Fondazione Roma e spero che tutti vorranno sedersi intorno ad un tavolo e accettare l’offerta della Regione Lazio che ha deciso di riaprire i termini della trattativa dopo il mio incontro con Zingaretti. Una offerta che, certamente, mantiene vivo lo spirito dell’iniziativa consentendo alla città di Latina e al mondo sanitario di sfruttare macchinari di altissima generazione grazie proprio a quanto fatto dalla Fondazione Roma a cui siamo tutti grati per l’iniziativa. In caso contrario, se non si dovesse trovare una soluzione tenendo anche conto che per mettere in pratica il vecchio protocollo firmato dalla Asl e organizzare i locali questo comune ha già investito più di 300mila euro, siamo pronti a destinare un’area dove realizzare un laboratorio ex novo, non senza avere chiesto spiegazioni però sulle ragioni che spingerebbero questa organizzazione, che è e resta benefica, a cercare soluzioni diverse rispetto a qualcosa che, ripeto, nasce con uno spirito benefico. Sono certo, e per questo faccio appello alla sua sensibilità, che il professor Emanuele troverà una soluzione. Quello che so – conclude Di Girogi – è che non abbiamo intenzione di farci sfuggire questa opportunità e che ho intenzione di coinvolgere, per salvaguardare il progetto, anche i parlamentari e gli altri rappresentanti istituzionali del territorio”.

Ultimo aggiornamento

28 Settembre 2014, 07:23

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