14/02/2017 – Secondo la FEDERFARMA il promemoria relativo alle ricette dematerializzate deve essere consegnato solo al cittadino e non trasmesso a mezzo e-mail alla farmacia

Data:
14 Febbraio 2017

Ultimo aggiornamento

15 Febbraio 2017, 08:46

Commenti

Diego Campani

Aggiungerei, alle osservazioni dei colleghi, che spesso sono proprio i pazienti o i loro familiari a chiederci l'invio per email. Mi riferisco all'invio per mezzo email su casella del paziente stesso o di un loro familiare. Molti infatti trovano molto più comodo e conveniente stampare in proprio il promemoria piuttosto che recarsi a studio con difficoltà di spostamento e orario. Preciso che parlo dell'invio a caselle dirette dei pazienti e non alla farmacia. Si tratta per di più di una minoranza di assistiti (almeno per ora). Non credo sia troppo chiedere all'Ordine e alla FNOMCeO di farsi portavoce di una richiesta di regolamentazione di tale procedura (ad esempio con la firma di una autorizzazione/manleva da parte dei pazienti in cui indichino chiaramente tale preferenza e l'indirizzo email autorizzato alla ricezione dei promemoria). Grazie. Diego Campani

Pietro Sultana

Che cosa assurda, i miei pazienti sono molto soddisfatti di questo servizio che risparmiava loro inutili spostamenti e code, così sarebbero maggiormente penalizzati i pazienti fragili con difficoltà di movimento i quali usufruiscono anche del servizio di recapito dei farmaci a domicilio prestato dalle farmacie. In era informatica internet, molti comprano i farmaci dal web, è semplicemente ridicolo ostacolare una tale semplificazione. Quando mi reco a visita domiciliare chiedo al paziente in quale farmacia vuole recapitate le ricette, generalmente viene scelta quella più vicina, tornato allo studio inviavo le ricette. Adesso dovrei compilare la ricetta rossa, contravvenendo all'obbligo di "dematerializzazione" con il rischio di errori nei codici e codicilli o invitare il paziente a venire a ritirare la ricetta allo studio.

Luca Le Foche

Quasi tutte le farmacie svolgono un utile servizio sociale, che su delega del paziente non deambulante, permette loro di ritirare le ricette dal medico e consegnare i farmaci al malato. Non capisco che differenza ci sia, sempre sul autorizzazione e delega del paziente, a che le farmacie recepiscano per e-mail la ricetta di materializzata

Carlo Vincenti

Mi viene da ridere .A questo punto qualcuno mi spieghi a che servono le ricette DEM .A far diventare scemi i MMG ? A far loro spendere un mare di soldi per dotarsi di nuovi aggiornamenti con cui le sotware houses ci hanno preso al laccio e ci hanno triplicato il costo degli abbonamenti ,di nuove stampanti ( e la chiamano ricetta dematerializzata ) di carta A5,il tutto perché ? Per lasciare una traccia nel server del ministero delle finanza ? Ma questo lo facevamo già .L'unica soddisfazione : spedire le ricette a casa del paziente ed evitare inutili affollamenti a studio o inutili perdite di tempo per i pazienti o per ridurre ( perché no?) un po' il consumo di inchiostro .Ma stiamo in Italia :paese delle corporazioni e le corporazioni vedono le novità come fumo negli occhi . Parlano alla nuora ( medico di medicina generale ) perché la suocera intenda (i farmacisti associati.)Guai a far uscire da un territorio una ricetta ,che crepino i medici e che crepino i malati non sia mai che una ricetta redatta dal medico di vattelapesca venga inviata nel comune di vattelacaccia, dove magari il paziente si trova in casa di figli o in una casa di riposo .No i figli del paziente o il personale della casa di riposo devono prendere la macchina ed andare nell'altro comune,che alcune volte è in una regione diversa ,fare la fila e poi andare nella farmacia di vattelapesca a spedire la ricetta .E così che vorrebbero uscire dalla crisi che li sta divorando ? Sono stritolati dai debiti infiltrati da capitali di oscura origine ( uso un eufemismo ) e ci vengono a fare la morale per qualche ricetta che viene spedita a casa del paziente .Ma per favore !

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